Fonte: Newsletter del Museo – 21/04/2020
Ancora una volta partiamo per un viaggio virtuale in compagnia del Capitano d’Albertis.
Questa volta lo facciamo attraverso i suoi occhi, non solo mediante le sue inquadrature fotografiche, sempre in grado di documentare persone e paesaggi di fine ‘800 con fedeltà e poesia, ma anche tramite disegni, appunti, schizzi e carboncini realizzati di suo pugno.
Grazie al nipote di Pietro “Etienne” Toso, che è stato il curatore del museo dai tempi del Capitano fino agli anni ’60, siamo venuti in contatto con una piccola parte di quei famosi taccuini di viaggio dati per persi, in cui Enrico d’Albertis negli anni annotava ogni ricordo durante i suoi viaggi. Piccoli quaderni antesignani delle moleskine alla Bruce Chatwin, da tenere sempre a portata di mano e dove appuntare con qualche frase o, spesso, con disegni a matita, tutto ciò che attirava la sua attenzione e colpiva la sua immaginazione o che, semplicemente, voleva ricordare.
Uno di questi taccuini, datato 1894, si apre con il soggiorno a Bormio per le cure termali presso i Bagni Nuovi ed i Bagni Vecchi (tuttora esistenti) e nella cui Valle, raggiunta ed attraversata in carrozza a cavalli fino a Premadio, Livigno, o al Lago di Fraele, realizza 4 meridiane. Dopo l’inaugurazione del 30 agosto della meridiana dei Bagni Nuovi dal motto “Sint tibi serenae” celebrata in lingua romancia, prosegue per l’Engadina, il passo dello Spluga, il Passo del Sempione fino al Gran San Bernardo e raggiunge il 12 ottobre il Cervino nel primo anniversario del ciclone preso nel nord Atlantico con il suo Corsaro. Senza perdersi dettagli architettonici e di costume, paesaggi naturali e costruzioni più o meno moderne, conclude di fronte al Cervino:
“quale grandioso spettacolo!….Evviva il mare
Evviva ancora le Alpi!”
Possiamo sfogliarlo insieme qui e qui, accompagnando il Capitano nell’intimità di questi suoi appunti…
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Fonte: Newsletter del Museo – 14/04/2020
Oggi vogliamo proporvi un viaggio, anzi, un racconto di viaggio assolutamente unico nella forma e nei contenuti, un diario di viaggio fatto di ritagli di giornale, menù di hotel e di navi, biglietti da visita in giapponese, tessere di accesso a club esclusivi, lettere di governatori e consoli, biglietti riservati per l’ingresso a teatro, telegrammi e barzellette: un album che ci permette di viaggiare attraverso India, Nuova Guinea, Australia, Nuova Zelanda e Tasmania, fino in Cina, Giappone, New York, Galapagos, Giamaica e Barbados…
Si tratta di un album di viaggio che il Capitano Enrico Alberto d’Albertis ha chiamato “Ciarpe, frastagli e scampoli” e che raccoglie i ricordi del suo primo giro del mondo, iniziato a Livorno il 24 ottobre 1877 e terminato a Plymouth un anno dopo, per poi tornare alla sua amata Genova.
Un oggetto variegato e complesso, che necessitava di un importante restauro conservativo e che ci ha impegnato in un lungo percorso di crowdfunding, giunto il 6 dicembre scorso ad una meravigliosa conclusione che abbiamo avuto, fortunatamente, ancora l’opportunità di festeggiare insieme.
In quell’occasione abbiamo voluto presentare il restauro e la realizzazione di una copia cartacea, resistente all’esplorazione da parte di grandi ed adulti, singoli o in gruppo.
In questi giorni, però, avremmo dovuto mostrare la realizzazione, grazie all’intervento di SLAM, di un ulteriore, fondamentale progetto: una versione virtuale dell’album accessibile e “sfogliabile” per chiunque visiti la dimora del Capitano d’Albertis.
In attesa, non appena sarà nuovamente possibile, di poterlo così scoprire insieme, vogliamo però ricordare e condividere con tutti voi a questo link del canale Youtube e su Facebook l’affascinante storia del restauro.
Restauro a cura di Alice Ferroni.
Copia realizzata da Elisabetta Roncoroni.
Video di Enrico Pierini.
Foto di Roberto Bordieri
Si ringrazia inoltre l’Istituto Idrografico della Marina per la preziosa collaborazione.
Ringraziamo ancora la Cooperativa Solidarietà e Lavoro per la disponibilità a partecipare al nostro primo progetto di Crowdfunding sulla piattaforma LA RETE DEL DONO;
lo YACHT CLUB ITALIANO – Genova
l’Istituto Studi Storici Alta Valtellina
nonché, ovviamente, i ben 77 preziosissimi sostenitori:
Alessandro Ciccolo, Filippo Astori, Alessandra Calzetta, Leonardo Parigi, Christian Rovida, Marco Bottino, Olga Luce, Antonio Galofaro, Anna Rita Punzo, Linda Kaiser, Giovanni Villani, Davide Flavio Munno, Paola Lanata, Paola Gatto, Gianfranco Mazzocchi, Matteo Scarzello, Maria Gallo, Federico Della Pietra, Ludovico Sassarini, Laura Cavalletti, Pierbruno Parodi, Irene Calvi, Mario Kaiser, Feliciano Costa, Silvia Venturini, Roberto Romano, Roberto Gangemi, Rossana Piccioli, Alberto Agostino, Cinzia Rebuffo, Riccardo Pavan, Anna Giulia D’Albertis, Luigi Berio, Lara Cavallero, Gian Luca Spagnuolo, Anna Lazzarotto, Alessandro Repetto, Marco Castiglia, Roberto Giacinti, Roberto Bordieri, Maria Eugenia Esparragoza, Emanuele Bassino, Alessandra Cuneo, Federica Zichichi, Chiara Vangelista, Piergiacomo Raimondi, Armando Poggio, Rosanna D’Angela, Alberto Brusacà, Carla Scarsi, Alessandro Zeggio, Valeria Vitali, Elisabetta Silvestrin, Enrico Pierini, Ida Ileana Selva, Alessandro Ball, Ludovica Mazzetti D’Albertis, Simone Cavaliere, Gianluca Favretto, Simonetta Maione, Maria Calcagno, Natalia Cosulich, Elisabetta Raffo, Clelia Belgrado, Attilio Carmagnani, Fabio Contessi, Giovanni Cecconi, Francesco Crosa, Maria Pia D’Albertis, Enrico D’Albertis, Maria Camilla De Palma, Andrea Sampietro.
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