Ci siamo interrogati a lungo su come chiamare l’Osservatorio fino a quando ci siamo resi conto che l’hashtag #museichiusimuseiaperti già usato da molti musei era il nome giusto.
Possiamo provare a fare un po’ di storia di questo #hashtag.
L’hashtag viene lanciato su Twitter il 24 febbraio 2020 dal Museo Tattile di Varese (ringraziamo per questa segnalazione Livia Cornaggia, responsabile del Museo) con un invito all’azione chiaro:
Il tweet ha avuto 37 retweet e 110 like e 19 commenti, tra i quali la veloce adesione dei Musei Reali di Torino, Le Gallerie Estensi e il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino.
A una settimana di distanza hanno rilanciato l’hashtag molti musei, tra i quali GAM di Milano, Museo Archeologico di Venezia, Pinacoteca di Brera, Palazzo Ducale di Mantova, Museo egizio di Torino, Reggia di Caserta, Castello di Rivoli e Parco del Colosseo. Il 9 marzo viene utilizzato anche dalla Direzione Regionale Musei Umbria e il 23 marzo dalla Direzione Regionale Musei Calabria.
Da quando è stato lanciato ad oggi (19/04/2020) su Instagram si contano 10.504 post che hanno utilizzato l’hashtag; mentre solo nell’ultimo mese (dal 20 marzo al 19 aprile 2020) è stato utilizzato 95 volte su Instagram e 150 su Twitter, producendo una reach (il numero di utenti unici che hanno visualizzato un contenuto indicizzato con #museichiusimuseiaperti) di oltre 1 milione.
Un hashtag nato “dal basso” che restituisce, insieme a #laculturanonsiferma, una volontà dei musei di continuare a perseguire i loro obiettivi.
Elena Janniello