In collaborazione con Museo Diocesano di Massa, INFN CHNet- nodo italiano di E-RIHS, Ministero Istruzione Università Ricerca
Progetto di diagnostica non invasiva su gruppo di statue vestite della Lunigiana presso il Museo Diocesano di Massa attraverso analisi XRF e Tomografia X.
Partner di progetto: Museo Diocesano di Massa, INFN CHNet- nodo italiano di E-RIHS, Ministero Istruzione Università Ricerca
Dove: Massa
Quando: 2018
Gruppo di lavoro: Antonella Gioli – responsabile scientifico; Elena Scaravella e Barbara Sisti – Conservatrici Museo diocesano di Massa; Anna Salvadorini – Restauratrice e laureata in diagnostica dei beni culturali; Dimitrios Kazantijs – Restauratore; Sonia Lazzari – Collaboratrice Museo diocesano di Massa
Indagini condotte da: Maria Pia Morigi, Matteo Bettuzzi, Rosa Brancaccio, Fauzia Albertin (Laboratorio mobile dell’unità di Bologna) e Claudia Caliri (Laboratori Nazionali del Sud). INFN CHNet- nodo italiano di E-RIHS, Ministero Istruzione Università Ricerca
Descrizione del progetto:
Il progetto STA.VE. Statue Vestite polimateriche del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa (responsabile scientifico Antonella Gioli) in collaborazione con il Museo Diocesano di Massa, si sviluppa attorno alla campagna di indagini non invasive per lo studio di un gruppo rappresentativo di statue vestite conservate in Lunigiana (provincia di Massa Carrara) databili al XVII e XVIII secolo.
Fanno parte del nucleo di 6 statue vestite analizzate: Madonna con Bambino dalla Chiesa di S. Lucia a Fivizzano-frazione Collecchia; Addolorata dall’Oratorio della Ss.ma Annunziata detto dei Bianchi a Fosdinovo; Maria Bambina dalla Chiesa di S. Remigio a Fosdinovo; Madonna della Neve dalla Chiesa di S. Maria della Neve a Fivizzano-frazione Monte de’ Bianchi; Sant’Antonio dalla Chiesa di S. Francesco a Pontremoli; Madonna del Rosario della Chiesa di S. Remigio a Fosdinovo).
Per questa particolare tipologia di manufatti la statua è coperta da sontuose vesti e oggetto di stratificate pratiche di devozione e manutenzione. Le statue vestite hanno come caratteristica peculiare la polimatericità: su una statua o manichino o semplice armatura in legno, vengono modellate, con diverse varianti di cartapesta, tela e stoffa, stoppa, gesso ecc., le parti anatomiche che le vesti avrebbero lasciato in vista, e cioè sempre le teste e le mani, talvolta i piedi, accuratamente modellati e dipinti.
La ricerca ha permesso di studiare scientificamente per la prima volta, mediante le analisi svolte presso il museo Diocesano di Massa dai laboratori mobili della rete CHNet dell’INFN, i materiali di finitura e le tecniche costruttive di una scelta di statue vestite. Il progetto è stato selezionato nell’ambito delle call italiane dell’infrastruttura europea E-RIHS.
Le analisi con fluorescenza X confocale (CXRF) e imaging micro-XRF hanno permesso la caratterizzazione di pigmenti, stucco e delle stratificazioni più superficiali.
La Tomografia X ad alta risoluzione è stata impiegata per lo studio delle strutture, delle giunzioni e dei metodi realizzativi delle statue.
Il progetto ha sviluppato in un’inedita direzione diagnostica uno studio documentario e storico-artistico che è andato esprimendosi dal 2012 a oggi attraverso i progetti di ricerca PRIN 2012 del MIUR La vita delle opere: dalle fonti al digitale e PRA 2015 Vestire le statue. Arte, devozione e committenza nella Toscana nord-occidentale, le mostre Abiti preziosi e statue vestite. Arte, devozione e rituali nella Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, dicembre 2015-ottobre 2016, il libro Vestire le statue. Arte, devozione e committenza nella Toscana nord-occidentale 2016, il documentario La vita delle opere, 3. Statue vestite di Lunigiana 2016, il Convegno di studi Vestire le statue, giugno 2016, le giornate di studio Abiti preziosi e statue vestite giugno 2015 e Una statua formata in più pezzi con ossatura di legno. Le opere polimateriche: ricerche, conservazione, restauro, maggio 2017. (link a queste iniziative?)
Obiettivi:
- La campagna diagnostica ha studiato un nucleo di 6 statue vestite del territorio della Lunigiana, diverse per materiali, tecniche, storia conservativa, stato di conservazione.
- Le indagini si sono svolte presso il Museo Diocesano di Massa nella primavera 2018 attraverso due tipologie di analisi.
- Le analisi con fluorescenza X confocale (CXRF) e imaging micro-XRF hanno fornito informazioni su i materiali costitutivi degli strati finali delle parti in stucco dipinto, la natura dei pigmenti utilizzati e lo stato di conservazione.
- Mediante tomografia X ad alta risoluzione sono state ottenute sezioni tomografiche e rendering volumetrici tridimensionali delle strutture per indagare le volumetrie interne, gli elementi metallici, le discontinuità negli impasti. Sono state individuate la successione delle stratificazioni, gli spessori, le cavità, la densità, lo stato di conservazione e i metodi di giunzione delle varie parti costituenti le strutture, i busti e le mani in analisi.
- I risultati degli studi e delle analisi sono stati poi diffusi tramite vari canali e modalità.
Prodotti e iniziative correlate:
- Convegno e articolo Progetto STA.VE. Statue vestite polimateriche: Diagnostica, studio e conservazione della “Madonna del Rosario” di Fosdinovo. Igiic- Lo Stato dell’arte 16, Trento, 27 ottobre 2018.
- Clip Indagini diagnostiche Progetto STA.VE. Statue Vestite polimateriche.
- Giornata di Studi “Una statua formata in più pezzi con ossatura in legno” Studi e diagnostica su statue vestite polimateriche. Massa 9 Marzo 2019.
- Mostra Statue vestite lavori in corso. Dalla devozione alla ricerca scientifica. Massa, 7-24 Marzo 2019.
- MUSEIA al Pianeta Galileo. Il seminario TAC alle statue: la scienza applicata all’arte, 16 e 23 Gennaio 2020.